Il mercato della droga non è un semplice mercato, è il mercato.
L’unica attività redditizia che non è abbattuta dalla crisi, dal peso fiscale, dalla scarsa domanda. La droga è un business e la cocaina è il più florido tra tutti i business.
Non bisogna considerare la cocaina come una semplice droga, ma osservare dettagliatamente tutte le sue implicazioni, osservare come quel denaro che inizialmente veniva utilizzato per la compra-vendita va a trasformarsi, riciclarsi, confondersi in micro-crediti potenzialmente non tracciabili.
Questa è la sua grande e vera potenzialità, questo è il mercato nascosto, celato ai più, basato sul benestare di molti, di troppi.
Come afferma Gaetano Mariuccia, comandante dei carabinieri di Napoli:
Le nostre ultime indagini dimostrano che Napoli è uno snodo centrale del traffico internazionale di coca, ma anche un punto di partenza per il riciclaggio, il reinvestimento, la trasformazione della qualità del profitto del narcotraffico in qualità economica legale. Scoprire i traffici, i canali di arrivo, le molteplici tecniche attraverso cui la cocaina e l’hashish giungono qui è un lavoro fondamentale, ma è solo la prima parte e forse persino la più semplice del lavoro. Sono le trasformazioni che dobbiamo capire: dobbiamo capire, come la polvere bianca diventi tutto il resto. Commercio, aziende, costruzioni, flussi bancari, gestione del territorio, avvelenamento del mercato legale. […].
Il tema della droga non è solo un tema per l’Italia ma è l’animo pulsante di un sistema al collasso e capirlo vuol dire iniziare a comprendere tutto ciò che vi gravita attorno come la mafia, la corruzione, l’evasione. Perché se un’attività è basata sul capitale proveniente dalla droga attraverso soldi riciclati può permettersi qualsiasi tipo di pressione fiscale, in compenso l’imprenditore di piccole imprese deve compromettersi per pagare in tempi di crisi le tasse.
Trovo illuminante come Saviano descriva il capitalismo fondato sulla cocaina:
Non esiste nulla al mondo che possa competervi. Niente in grado di raggiungere la stessa velocità di profitto. Nulla che possa garantire la stessa distribuzione immediata, lo stesso approvvigionamento continuo. Nessun prodotto, nessuna idea, nessuna merce che possa avere un mercato in perenne crescita esponenziale da oltre vent’anni, talmente vasto da permettere di accogliere senza limite nuovi investitori e agenti del commercio e della distribuzione. Niente di così desiderato e desiderabile. Nulla sulla crosta terrestre ha permesso un tale equilibrio tra domanda e offerta. La prima è in crescita perenne, la seconda in costante lievitazione: trasversale a generazioni, classi sociali, culture. Con multiformi richieste e sempre diverse esigenze di qualità e di gusto. È la cocaina il vero miracolo del capitalismo contemporaneo, in grado di superarne qualsiasi contraddizione.
Il problema della droga non deve essere semplicemente considerato come un problema di attualità, ma una questione che riguarda tutti noi. Bisogna vederlo allo stesso modo di una malattia contagiosa, quando questa infetta qualcuno appartenente alla stessa società prima o poi contagia tutti, anche te.