Era il Gennaio del 2015 quando trapelò la notizia che questo avrebbe dovuto essere l’anno del grande ritiro dei soldati e dei militari internazionali dall’Afghanistan, in cui sono presenti dal 2001.

All’inizio di giugno il presidente del consiglio Renzi, nella sua visita ad Herat, aveva fatto ben sperare chiedendo “un ulteriore piccolo sforzo” ai 750 militari italiani presenti in Afghanistan, in quanto la fase finale della missione sarebbe stata la più difficile da affrontare.

European Union 2014 - European Parliament

European Union 2014 – European Parliament

Proprio nei giorni in cui le truppe spagnole fanno rientro in terra iberica, il governo italiano sta valutando la possibilità di allungare la permanenza delle proprie truppe di un altro anno.
Ma non è tutto, Renzi, appoggiando la decisione degli Stati Uniti di prolungare la permanenza dei propri militari anche nel 2016, sta pensando addirittura ad un aumento degli uomini presenti in territorio afghano.

La motivazione pare proprio essere quella di colmare il vuoto lasciato dalle truppe spagnole, come dichiarato dal sottosegretario della Difesa Domenico Rossi infatti “Il governo ha deciso di rimo­du­lare la pia­ni­fi­ca­zione di rien­tro di alcune capa­cità del con­tin­gente ita­liano e di aumen­tarne la con­si­stenza nume­rica nell’ultimo tri­me­stre del 2015, in una misura rite­nuta ido­nea a com­pen­sare il rien­tro di quella parte del con­tin­gente spa­gnolo che era dedi­cato alla Force Pro­tec­tion”.

Le forze italiane resteranno in territorio afghano e saranno supportate da ulteriori uomini che presto sbarcheranno a Kabul in un operazione con fini di addestramento, consulenza ed assistenza all’esercito afghano.

Al contrario di quanto ipotizzato dai vertici della NATO, infatti, le forze afghane “hanno ancora dei limiti per una piena ed efficace azione autonoma”, vista la recente conquista della città di Kaduz da parte dei talebani i quali hanno dichiarato, tramite il loro portavoce Zabihullah Mujahid, che la guerra agli americani “continuerà anche dopo oltre dieci anni di invasione”.

Da qui la conseguente decisione di Obama di non ritirare le truppe americane e la tempestiva risposta di Renzi, uno tra i primi capi di stato presenti nella NATO ad esprimere il proprio appoggio agli USA:

“Se l’impegno americano in Afghanistan prosegue penso sia giusto anche da parte nostra ci sia un impegno” .

An Afghan Air Force security force airman takes a defensive position | (U.S. Air Force photo

An Afghan Air Force security force airman takes a defensive position | U.S. Air Force photo

Le reazioni della Camera non mancano. Il capogruppo dei deputati di Sinistra Ecologia e Libertà Arturo Scotto ha dichiarato la sua posizione in merito alla decisione: “Il presidente del Consiglio dei ministri Renzi non può decidere su una ulteriore permanenza dei nostri militari in Afghanistan senza passare per le Aule del Parlamento. Lo sappia”.

La decisione quindi è una battaglia tutta politica, in quanto la nostra Difesa non avrebbe ricevuto alcun ordine e la missione dovrebbe di fatto concludersi a Dicembre.

La cosa certa è che sarebbe un cambio di programma sostanziale rispetto a quanto promesso dallo stesso Renzi lo scorso giugno, ma che il sottosegretario Rossi prova a smorzare parlando di “decisioni prese, ma ancora da prendere” in quanto l’ultima vera parola dovrà passare il vaglio del Parlamento.