“Gli immigrati ci rubano il lavoro”, “Io non sono mai stato razzista, però ora…”, sono frasi ultimamente capita di sentire molto di frequente. L’immigrazione viene vista e presentata come un grosso problema. Ma lo è davvero?

Interessanti sondaggi condotti dall’ IPSOS hanno analizzato la percezione degli immigrati da parte della popolazione italiana.

A woman casually eyes up a man standing outside Jade Travel in London's Chinatown Photo Credit: Chris Turner Photography via Compfight cc  Chris Turner On the Steps of Jade Travel A woman casually eyes up a man standing outside Jade Travel in London's Chinatown

A woman casually eyes up a man standing outside Jade Travel in London’s Chinatown
Photo Credit: Chris Turner Photography via Compfight cc
Chris Turner
On the Steps of Jade Travel
A woman casually eyes up a man standing outside Jade Travel in London’s Chinatown

  • Tali ricerche hanno delineato che mediamente si ha una percezione ingigantita riguardo al fenomeno dell’immigrazione e della clandestinità. Ci basti considerare che in base alle statistiche Istat pubblicate in data 31 dicembre 2014 riguardo al bilancio demografico nazionale risultavano vivere in Italia 60 795 612 persone, di cui 5 014 437 stranieri, quindi l’ 8,2% del totale.Di queste 5 milioni di persone, la presenza più consistente è segnata da persone di nazionalità Romena, ben il 22%( perciò cittadini europei), seguiti da persone di nazionalità Albanese, il 9,8% e Marocchina, il9 %.
    Photo Credit: theglobalpanorama via Compfight cc  Global Panorama European Union Flag Image Courtesy: Dimitar Nikolov (www.flickr.com/photos/dimnikolov/3776066660/#), Licensed under the Creative Commons Attribution 2.0 Generic | Flickr

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  • Un’altra convinzione è che riguardo alla problematica dell’immigrazione l’Italia si trovi sola ad affrontarla senza l’aiuto di altri paesi europei, o la convinzione che l’Italia sia l’unica ad affrontare tali flussi migratori. A tal proposito basti consultare le statistiche Eurostat nel quale troviamo al primo posto la Germania che nel 2013 ha accolto 692,700 immigrati, seguita dal Regno Unito con 526,000 accoglienze, Francia 332,600 e al quarto posto l’Italia che ha accolto 307,500 migranti. Un altro fattore da non sottovalutare è che la maggior parte delle persone che arriva in Italia desidera dirigersi verso altri paesi dell’Unione Europea ma spesso rimane bloccata in Italia a causa del Trattato di Dublino il quale prevede che nel caso in cui venga richiesto asilo la domanda venga esaminata dal paese dell’UE nel quale viene fatto l’ingresso.
    www.rentvine.com Photo Credit: Dave Dugdale via Compfight cc  Dave Dugdale Analyzing Financial Data

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    Dave Dugdale
    Analyzing Financial Data

 

  • Si pensa anche che gli immigrati comportino un costo non indifferente, usufruendo di prestazioni sociali a titolo gratuito o quasi, e per chi è in possesso di permesso di soggiorno e paga contributi regolarmente si ritiene che non siano sufficienti a coprire le spese che lo stato sostiene per loro. Tesi smentita dal fatto che le entrate fiscali e contributive derivanti dall’immigrazione siano intorno ai 16,5 miliardi di euro e le spesa pubblica per l’immigrazione di 12,6 miliardi di euro, circa l’1,57% della spesa pubblica italiana( 800 miliardi). Perciò il saldo tra spesa pubblica ed entrate derivanti dagli immigrati presenta un attivo di 3,9 miliardi. (Fondazione Leonemoressa). Si consideri inoltre, che i contributi versati dalla popolazione straniera contribuiscono a finanziare le pensioni degli italiani.
Photo Credit: jankie via Compfight cc  jankie Agricultural labourers working in a cotton field Andhra Pradesh, South India

Photo Credit: jankie via Compfight cc
jankie
Agricultural labourers working in a cotton field
Andhra Pradesh, South India

  • Ma la convinzione più radicata e le lamentele più spesso mosse sono che gli immigrati rubino il lavoro agli Italiani. Nella maggior parte dei casi, però, essi vanno a ricoprire lavori scarsamente qualificati che raramente la popolazione italiana prende in considerazione, come lavori manuali agricoli o manifatturieri, nel campo dell’edilizia o assistenza alle persone e spesso accettano condizioni lavorative e paghe nettamente inferiori, non provocando nessuna ripercussione per gli italiani.
Photo Credit: Christos Tsoumplekas (Back again!) via Compfight cc  Christos Tsoumplekas ... [ξέρει που γέρασε πολύ· το νοιώθει, το κυττάζει. Κ' εν τούτοις ο καιρός που ήταν νέος μοιάζει σαν χθές. Τι διάστημα μικρό, τι διάστημα μικρό. Και συλλογιέται η Φρόνησις πώς τον εγέλα· και πώς την εμπιστεύονταν πάντα - τι τρέλλα! - την ψεύτρα που έλεγε· "Αύριο. Εχεις πολύν καιρό."]....     Κωνσταντίνος Π. Καβάφης

Photo Credit: Christos Tsoumplekas (Back again!) via Compfight cc
Christos Tsoumplekas
… [ξέρει που γέρασε πολύ· το νοιώθει, το κυττάζει.
Κ’ εν τούτοις ο καιρός που ήταν νέος μοιάζει
σαν χθές. Τι διάστημα μικρό, τι διάστημα μικρό.
Και συλλογιέται η Φρόνησις πώς τον εγέλα·
και πώς την εμπιστεύονταν πάντα – τι τρέλλα! –
την ψεύτρα που έλεγε· “Αύριο. Εχεις πολύν καιρό.”]….
Κωνσταντίνος Π. Καβάφης

  A tal proposito dovremmo considerare che l’Italia è una nazione a bassa  natalità, la maggior parte della popolazione è vecchia e i giovani non consentono un totale rimpiazzo delle vecchie generazioni, perciò l’apporto straniero risulta fondamentale.

Ciò che la statistica dell’IPSOS ha rivelato, infine, è che gli intervistati dopo aver valutato attentamente le statistiche abbiano cambiato opinione, valutando la presenza degli immigrati come una risorsa e non più un problema. Poiché essi con la loro speranza, coraggio, energia e determinazione possano insegnare qualcosa agli Italiani.