Il cibo dello spirito
Si è svolto a Expo (Milano) “Il cibo dello spirito nella Carta di Milano”, l’evento che ha benedetto 68 piatti preparati da altrettanti paesi partecipanti, coinvolgendo i rappresentanti delle undici maggiori religioni del Mondo.
L’incontro, tenutosi lo scorso mese, si è declinato secondo due momenti in cui solennità e formalità ne hanno rappresentato le caratteristiche. In primis, infatti, si è svolta la vera e propria benedizione del cibo da parte di ogni rappresentante, secondo il loro credo e la loro tradizione; e successivamente si è assistito alla firma della Carta di Milano, con cui si è concluso l’evento. Il documento, realizzato nei mesi precedenti all’esposizione mondiale, elenca diritti e impegni che chiunque può sottoscrivere al fine di trovare il modo di risolvere il problema del cibo e della malnutrizione nel mondo.
È questa l’eredità immateriale che Milano vuole lasciare al resto del mondo ed è per tale ragione che i rappresentati di undici tra le religioni del Pianeta si sono incontrati all’Expo 2015, in un appuntamento volto al dialogo e al confronto sul tema della nutrizione e della produzione del cibo.
Qui le religioni sono sorelle, possiamo dialogare e gustare lo stesso cibo. La legge di interdipendenza nella quale credo ci dice che proprio come sto vedendo qui, prima di nutrirsi, dobbiamo offrire, ha detto la vicepresidente dell’Unione induista italiana “Sanatana Dharma”, Svamini Hamsananda Ghiri.
È la prima volta, infatti, che un così alto numero di rappresentanti religiosi si incontrano in un’Esposizione Universale per benedire cibi provenienti da tutto il mondo. Dall’islam all’ebraismo, dalla religione cattolica a quella buddista, tutti presenti per lanciare un grande segnale di pace.
La responsabilità individuale e la consapevolezza possono essere condivise da tutti. Dominare il giardino dell’eden significa custodirlo e gestirlo – ha affermato Elia Richetti, rabbino nella Comunità ebraica di Milano, che ha concentrato il suo intervento sull’educazione dei cittadini del futuro verso l’amore per l’ambiente.
Infine, i piatti “benedetti” sono stati offerti a tutti i visitatori presenti alla cerimonia così da promuovere la solidarietà, la pace e la tolleranza tra popoli, ma soprattutto il dialogo tra religioni in un periodo storico in cui la questione della convivenza e dell’integrazione è all’ordine del giorno.