Ci sono due parole che spesso si sentono pronunciare, e sulle quali raramente ci si sofferma abbastanza per comprenderne l’importanza o il reale significato. Pertanto, io voglio qui porre due semplici domande di riflessione: che cosa è legittimo? Che cosa è la legittimità?
Per rispondere a tali quesiti, è sufficiente effettuare una breve ricerca in un qualsiasi vocabolario, come ad esempio quello della Treccani, per ottenere così numerosi significati a seconda del campo nel quale quella determinata terminologia viene utilizzata.
Nonostante questo, spesso tale ricerca non incontra uno dei risultati che, forse, andrebbero evidenziati con maggiore enfasi. Che significato hanno le parole legittimo o legittimità, quando queste vengono pronunciate in campo politico?
Tra le definizioni di “legittimo” presenti sul vocabolario Treccani, troviamo: A) Che è secondo la legge, che ha le condizioni richieste dalla legge, e perciò valido, regolare. B) Che è tale in virtù della legge, per volontà della legge. C) Che è ammesso o riconosciuto dalla legge. D) Che è conforme ad altre leggi, o regole o norme.
Quando invece cerchiamo il termine “legittimità”, ci incontriamo con la seguente definizione: L’essere legittimo, conforme cioè al diritto, alla legge, alle disposizioni dell’ordinamento giuridico.
Ma a questo punto, credo che sorga doverosa un’altra domanda: Che significato hanno queste parole quando vengono riferite ad un governo o ad una legge? Nel caso della legge, la risposta è relativamente semplice, se consideriamo che una data legge potrebbe “non essere conforme alle legge”, ovvero potrebbe essere incostituzionale, cioè non essere conforme alla costituzione, ovvero alla legge delle leggi. Ma un governo?
In quel caso si deve effettuare un’operazione di ricerca più approfondita, e risalire, come in un fiume, fino alle fonti dalle quali sgorga il potere di cui il “governo” è detentore. Quali sono le basi, quali le fonti, del diritto che si cela dietro un potere siffatto?
Nel nostro caso, ma in generale nel caso di tutto il mondo occidentale, ci troviamo in un contesto di tipo democratico. Democrazia è il potere del popolo, che viene esercitato mediante l’espressione di un voto. Da questo, ne deriva che un governo si può dire legittimo, solo nel caso in cui il suo potere derivi dall’espressione di un voto popolare.
In democrazia, è il popolo, sommo sovrano, che con il suo voto è in grado di legittimare leggi e governi. Qualsiasi governo esuli il voto popolare, si svincola automaticamente da una legittimazione che, di conseguenza, delegittima immediatamente tutti i suoi prodotti.
Questa è la ragione per la quale, oggigiorno, in Italia si vive la politica e le sue leggi, più che come qualcosa facente parte naturalmente della nostra vita, come qualcosa di oppressivo il cui peso ci ricade addosso, dandoci la sensazione di una libertà schiacciata sotto quel peso.
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