Chi parla della Puglia nella sua versione estiva, molte volte si orienta direttamente al Salento, terra meravigliosa, situata nell’estrema punta del famoso “tacco” italico.
Molti però, apprezzano le bellezze del Gargano, che sempre rimanendo nel paragone con lo stivale del mondo, rappresenta lo sperone. Dicendo sperone viene alla mente qualche film western, e non si discosta di tanto la realtà con la quale si entra a contatto mettendo piede sul promontorio della provincia di Foggia.

BELLEZZE INCONTAMINATE

Sarà perché ci sono luoghi sul Gargano che nessuno sa. O meglio quasi nessuno. Per un turista risulta molto difficile scovare quelle baie che non godono di sufficienti indicazioni o che per qualche volere, sono state preservate dalla troppa contaminazione umana.

Orecchiette con le cozze - Mattinatella

Orecchiette con le cozze – Mattinatella

Mattinatella
Un esempio di baia come quelle citate è Mattinatella, spiaggia praticamente inesistente se la si cerca nel web. Ma per coloro che si ritengono impavidi abbastanza e soprattutto bravi osservatori. C’è un segreto per accedere a questo posto da sogno, dove a rimetterci potrebbero essere solo le gomme dell’automobile. Venendo da Mattinata in direzione Vieste, a pochi chilometri fuori dall’ultima galleria c’è un cartello con su scritto “Baia delle Rose”. Proprio lì, svoltando e continuando a seguire le indicazioni si arriverà al mare. Un luogo che difficilmente si tenderà a dimenticare. Ottimi anche i primi di pesce serviti nell’unico ristorante, rigorosamente a conduzione familiare, presente sul territorio.

Baia dei Campi

Baia dei Campi

Baia del Campi
Baia dei Campi è un posto già più conosciuto rispetto a Mattinatella. Sebbene una decina di anni fa, l’accesso fosse libero, oggi risulta essere praticamente blindata. Il campeggio, situato proprio di fronte alla spiaggia, impedisce di fatto l’ingresso – gratuito, così come dovrebbe essere – al mare. Ma la bellezza di questo posto non ha certo fatto arrendere gli amanti delle scarpinate e delle scalate, o semplicemente gli innumerevoli affascinati dalle grotte nascoste di Baia dei Campi, a intraprendere strade alternative. Così, grazie a parcheggi fatti a regola d’arte all’interno delle linee bianche della carreggiata della strada principale e a sentieri costruiti dal passaparola, Baia dei Campi resta una meta tutta da scoprire. Davvero raccomandata l’ebbrezza di tuffarsi nel blu dalla parete rocciosa.

Foresta Umbra - ph. Tom Dl

Foresta Umbra – Photo Credit: Tom Dl via Compfight cc

La Foresta Umbra
Consigliati anche i salti cromatici dal blu del mare al verde degli alberi: non si può non includere nell’elenco la Foresta Umbra, nel Parco Nazionale del Gargano. Posta a circa 800 metri sul livello del mare ha al suo interno la Riserva Naturale. Sebbene proprio a causa del suo nome spesso viene collocata in un’altra regione d’Italia, la Foresta Umbra non poteva essere chiamata in altro modo. Dal nome latino “umbra: ombrosa, cupa” la Foresta si identifica perfettamente con questa caratteristica creando vaste zone di refrigerio. Un posto perfetto dove risparmiare un po’ di sudore durante i torridi pomeriggi estivi e dove imbandire un bel pic nic nelle varie aree attrezzate del Promontorio.

L'Arco di San Felice visto dalla Litoranea

L’Arco di San Felice visto dalla Litoranea

Litornanea
Un’altra avventura da non perdere quando si è scelto il Gargano come meta delle proprie vacanze è quella di fare qualche bel chilometro sulla Litoranea, la strada panoramica che da Rodi Garganico va verso Manfredonia, le due estremità sulla costa. Anche non volendo farlo appositamente, sarà inevitabile ritrovarsi a percorrere questa tortuosa via per spostarsi da un paese all’altro o da una baia all’altra. Lungo la strada sarà possibile fermarsi nei numerosi Belvedere per ammirare ad esempio il famoso Arco di San Felice, visibile dallo spiazzo su cui si erige l’omonima torre. Da non sottovalutare l’idea di fermarsi per una sosta ristoratrice in uno dei trabucchi a picco sul mare: buona vista, buon pesce e buon vino assicurati.

I fondali delle Isole Tremiti

I fondali delle Isole Tremiti

Le Isole Tremiti
L’arcipelago delle Isole Tremiti, poi, meriterebbe un articolo a parte. Chiunque ami il mare, quello vero, dovrebbe recarsi almeno una volta nella vita alle Tremiti. Il gruppetto di cinque isole (San Domino, San Nicola, Capraia, Cretaccio e Pianosa) attira ogni anno turisti da ogni parte del mondo. Sebbene la sua appartenenza spesso venga attribuita alla vicina regione Molise, le Isole Tremiti sono totalmente foggiane. Basti pensare che il punto più vicino a terra è Torre Mileto: sono soltanto undici, le miglia che separano le due coste. Le isole sono chiamate anche le Diomedee per via delle leggende legate al suo ipotetico fondatore: il mitologico greco Diomede, eroe del mare.
L’area marina protetta è un paradiso naturale, soprattutto per i sub che hanno un ricco e incantevole fondale da poter ammirare durante le immersioni.